“I libri di testo: dal vecchio sussidiario al book in progress passando per la lingua inglese” con C.Venturini, S.Mercanti e G.Ballerini.

Lunedì 13 gennaio si è concluso il Seminario Pedagogico AIMC – UCIIM e IRC con una relazione sui libri di testo.

La dott.ssa Caterina Venturini, docente di sostegno c/o l’I.C. Massa VI, ha esaminato le caratteristiche di alcuni sussidiari pubblicati dalla Casa Editrice Bemporad-Marzocco tra il 1948 e il 1969. Dall’interessante comparazione dei testi è emerso come la religione cattolica rappresentasse in quella fase storica la disciplina fondamentale che permeava anche le altre materie con richiami moraleggianti o riferimenti etico-religiosi. I programmi Ermini (1955) infatti consideravano la religione “a fondamento e coronamento di tutta l’opera educativa”. I sussidiari presi in esame sono stati quattro:

“Il grappolo” (1948) – “Vallechiara” (1956) – “La via più bella” (1964) e “Come, quando e perché” (1969 a cura di G. Petter). Quest’ultimo è apparso il più moderno per l’uso di immagini accattivanti e un lessico più semplice anche se la religione cattolica continuava a occupare la prima parte del libro.

La Prof.ssa Simona Mercanti, docente di Lingua Inglese c/o la Scuola Secondaria di I grado “L. Staffetti” di Massa, ha trattato in modo snello ed esaustivo il cambiamento dell’insegnamento della lingua straniera negli ultimi decenni. Negli anni ’70 essa veniva impartita secondo procedure grammaticali e per contenuti; soltanto nel decennio successivo il suo insegnamento venne organizzato per obiettivi generali e specifici d’apprendimento. Attualmente la lingua inglese viene impartita secondo i principi pedagogici del curricolo per competenze. Questi cambiamenti programmatici sono stati accompagnati da un’evoluzione delle proposte didattiche un tempo pedanti per i continui esercizi grammaticali e oggi molto più accattivanti per le loro finalità comunicative calate in reali contesti ambientali. I testi moderni sia della scuola primaria che secondaria appaiono quindi molto più funzionali alla dimensione comunicativa e pratica dell’insegnamento della lingua straniera, arricchiti spesso anche da espansioni on-line.

La Prof.ssa Giovanna Ballerini, docente di lettere c/o la Scuola Secondaria di I grado “L. Staffetti” di Massa, ha spiegato in maniera agile e chiara cos’è un book in progress, come nasce, come si arricchisce nel tempo e le sue finalità didattiche e formative. Il suo scopo non è tanto quello di rendere il testo più semplice rispetto a quello delle case editrici quanto cercare di coinvolgere gli studenti in un lavoro attivo di integrazione e di ampliamento delle informazioni attraverso lavori di ricerca e di gruppo. Il book in progress quindi non è un testo fisso ma trasformabile nel tempo che consente anche l’abbattimento dei costi per le famiglie. E’ uno strumento agile, un prodotto laboratoriale, innovativo che valorizza anche aspetti e contenuti locali in riferimento alla storia e alla geografia. I ragazzi lavorano in gruppi cooperativi e appaiono più motivati all’apprendimento in quanto gli argomenti risultano più vicini ai loro interessi. Il book in progress presenta un documento iniziale, la linea del tempo, i focus e la sintesi degli contenuti trattati, il lessico specifico con le spiegazioni, le attività di riepilogo e i webquest ossia un’attività di ricerca che consente agli studenti di ricavare informazioni da Internet tramite un percorso guidato da domande.

Al termine è stato consegnato ai partecipanti un questionario di gradimento del Seminario con la richiesta di avanzare proposte formative che l’AIMC e l’UCIIM si impegnano a soddisfare nei limiti delle loro possibilità nei prossimi anni.

Pietro Sacchelli

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