“La ricerca storica nella scuola primaria” Presentazione del libro “Storie di aula e di cava” Ed. Manifestolibri, 2019. Ins.te Sergio Viti e Dott. Marco Merlini.

       

Il penultimo incontro del Seminario pedagogico è stato tenuto dal Dott. Marco Merlini, sociologo ed esperto di comunicazione e da Sergio Viti, maestro in pensione che per lunghi anni ha insegnato a Pietrasanta (LU) dove ha realizzato percorsi didattici originali e progetti di filosofia con i bambini. Merlini ha introdotto la presentazione dell’ultimo libro di Viti “Storie di aula e di cava” (Ed. Manifestolibri, 2019) sottolineando le conseguenze prodotte dal boom economico sulla scolarizzazione di massa. La scuola di quegli anni era caratterizzata da rigidità didattica e gli alunni venivano formati secondo principi pedagogici piuttosto severi al contrario di oggi dove le famiglie non sono più in grado di dare regole e di assolvere al proprio compito educativo demandando alla scuola l’educazione dei propri figli.

Il maestro Viti ha ripercorso con tono nostalgico gli anni giovanili d’insegnamento presso la scuola elementare di Pruno, paesino dell’alta Versilia. Qui i bambini venivano avviati a un apprendimento meno formale e più attivo caratterizzato da frequenti uscite didattiche nei boschi per svolgere osservazioni dirette sull’ambiente e sulle specie animali e vegetali del luogo. Furono gli anni delle interviste ai nonni e agli anziani del paese che diedero l’opportunità di raccogliere informazioni, classificare risposte, fare confronti fra i dati emersi, utilizzare narrazioni e descrizioni per scrivere e stampare con il ciclostile un giornalino scolastico sulle abitudini di vita degli abitanti di quel luogo. L’insegnamento della storia veniva così calato nel contesto sociale di appartenenza ed acquistava la dimensione del “vissuto” che non sarebbe stato possibile cogliere nello studio troppo formale e distaccato del libro di testo. La storia locale offriva così l’opportunità di fare collegamenti e agganci con la realtà più generale. Viti ha sottolineato come oggi lo studio della storia sia scaduta a materia nozionistica di fatti lontani dall’esperienza dei ragazzi e quindi per loro poco significativi. Ciò che non ha senso per l’essere umano tende ad essere facilmente dimenticato perché privo di addentellati con l’esperienza vissuta. Il relatore è passato infine alla lettura di alcuni racconti scritti da alunni degli anni Trenta da cui emerge il clima educativo molto severo dei maestri del tempo che, come il “magister plagosus” al tempo di Orazio e Quintiliano, non esitavano a infliggere castighi corporali e umiliazioni morali ai poveri alunni.

La Presidente dell’UCIIM Prof.ssa Maria Rosaria Ferri ha concluso l’incontro del seminario con la lettura della poesia “Allora tu sei maestro!” del compianto Ispettore scolastico Rolando Carotenuto. L’ex Presidente AIMC di Massa Anna Augelli ha consegnato al maestro Viti la poesia su pergamena in segno di riconoscenza e stima delle due Associazioni professionali per la passione da lui profusa nell’insegnamento di diverse generazioni di studenti versiliesi. Pietro Sacchelli

                                     Allora tu sei maestro!

Se tu entri in classe come si va in vacanza,

se il tuo cuore batte più forte vedendo i tuoi allievi;

se ogni viso è per te un’anima da amare,

se tu riprendi con gioia il dialogo sospeso;

se ogni ora passata è troppo presto fuggita,

se tu ami meglio il tuo lavoro ad ogni anno che passa;

se la tua opera ti sembra incompleta,

se ti senti debole, ma la fiducia è immensa;

se le dita irrequiete e i piedi rumorosi ti sono sinfonia,

se le lezioni non bene apprese ti fanno sospirare;

se le tue punizioni sono rare come la pioggia di luglio,

se le inevitabili difficoltà ti trovano sorridente;

se la tua giustizia sa fasciarsi d’amore,

se tu combatti il male, ma non il colpevole;

se ogni giorno che passa ti trova migliore,

se incatenato ogni giorno conservi l’anima libera;

se senza esserne schiavo tu segui un metodo,

se ogni classe in cui insegni è un’opera nuova;

se tu sai istruire, ma meglio ancora educare,

se sapendo tante cose tu non ti credi sapiente;

se tu sai ristudiare ciò che credevi di sapere,

se al posto di sempre insegnare tu sai ascoltare;

se al posto di interrogare tu sai soprattutto rispondere,

se tu sai esser fanciullo pur restando maestro;

se tu sai esser maestro senza sentirti maestro,

se davanti alla bellezza tu sai meravigliarti;

se per la Verità tu resti intransigente,

se la tua vita è lezione e le tue parole silenzio;

se la tua vita è preghiera e la fede splendente e

se i tuoi alunni vogliono somigliarti,

allora allora tu sei maestro!

                                                  Rolando Carotenuto (1941 – 2009)

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