“Non volevo morire vergine”

La storia che viene raccontata è reale. La voce narrante, quella di Barbara Garlaschelli, autrice e protagonista dell’autobiografia Non volevo morire vergine, è quella di una donna, che ripercorre il lento riaddestramento alla vita dopo unincidente che l’ha resa disabile. La protagonista, con piglio assolutamente laico e con una cifra narrativa a tratti divertente e divertita e uno stile asciutto, racconta gli anni successivi all’incidente che, da adolescente, le ha leso il midollo spinale nel modo peggiore, lasciandone intatta la bellezza e la determinazione, ma trasformandone il corpo in quello di una disabile.
Alla sua voce fa da controcanto quella di Stefania Carcupino che con la sua fisarmonica e il suo canto è la voce “altra” della protagonista, quella più poetica e lieve.


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